Massimiliano D’Angelo

NOME: Massimiliano

COGNOME: D’Angelo

ETA‘: 25

SQUADRA: Saronno Castor

N° MAGLIA: 12

MOTTO: su due piedi non me ne viene in mente nessuno 🙂

SOPRANNOME: Max (nell’ultima giornata di campionato Giko ha tirato fuori un D-MAX dopo una difesa, ma è una cosa nuova :D)

RUOLO: centrattacco (solitamente su pannello a 4, sia centrodestra che centrosinistra)

 

Ciao Max e benvenuto a: “Tu li conosci i Comets?”: Dopo una carriera passata in diverse squadre raccontaci un po le tue esperienze e come le squadre in cui hai militato affrontavano il “clima partita” e il campionato

Sono tutte esperienze che porto nel cuore: molto diverse, ma tutte positive.

Ho vissuto il boom, con l’ultimo campionato a serie unica con 21 squadre, l’anno dopo ho vissuto la prima serie A a 10 squadre, l’anno dopo ancora ho fatto parte di una neopromossa in serie A che aveva una gran voglia di dimostrarsi all’altezza, l’anno successivo ho giocato in una squadra che partiva per salvarsi ma sapeva che poteva puntare alle posizioni subito a ridosso dei playoff.

Ora invece faccio parte, se vogliamo un po’ per caso, di una squadra che ha le carte in regola per ottenere qualsiasi risultato. Insomma, dal primo anno, molto è cambiato anche se non sta a me dire se in bene o in male.

Ogni squadra in cui ho giocato aveva il suo particolare approccio alla gara, però mi piacerebbe rimarcare come sia evoluto nel tempo quello dei Pollux: nel mio primo anno con loro si entrava in campo quasi col terrore negli occhi, per paura di perdere. L’anno scorso invece si entrava in campo consapevoli di poter fare una grande partita (quasi)con tutti.

L’approccio di Gerenzano e Varese invece era molto simile, almeno nelle stagioni in cui ci giocavo io.

Sapevamo con chi potevamo e dovevamo vincere,allo stesso modo sapevamo con chi non potevamo vincere e questo ci ha portato a raggiungere i nostri obiettivi.

Giocare con i Castor invece provoca emozioni molto diverse tra loro: di sicuro tra queste c’è un po d’ansia. Con tutto quello che hanno vinto negli ultimi anni, c’è sempre la sensazione di essere sotto esame.

 

Quali erano le emozioni che provavi quando hai cominciato a giocare? Sono le stesse di adesso?

Non saprei. Ho iniziato a giocare in seconda superiore, praticamente un’era geologica fa, quando ancora non c’erano i campionati.

Mi è sempre piaciuto molto, anche se a scuola si giocava un altro tipo di tchoukball, con regole decisamente diverse da quelle tradizionali(non avrei mai immaginato di dover mettere un paio di ginocchiere per giocare).

Devo ringraziare Maria(Negrisolo) se oggi gioco ancora a tchoukball, perchè qualche anno dopo le superiori mi ha permesso di riavvicinarmi e riappassionarmi a questo sport facendomi vedere le sue partite e coinvolgendomi nelle sue attività.

Oggi molto è cambiato, ma se non amassi ancora questo sport, non ci dedicherei così tanto tempo, visti anche i numerosi impegni extrasportivi.

 

Quest’anno sei uno dei volti nuovi dei Castor…cosa si prova a competere per lo scudetto e giocare in questa squadra?

è una sensazione nuova, ovviamente la pressione c’è, ma c’è anche molta disponibilità e comprensione da parte dei veterani del gruppo che ci aiutano e che non ci fanno sentire dei “pesi morti”, tranne ovviamente Ema che è brutto, cattivo e ha la barba

 

A marzo si disputerà l’EWC! Il primo in assoluto e un debutto a livello europeo per te! Pensi di essere pronto per l’esordio? Lo consideri come un punto di partenza o un traguardo raggiunto?

Sono davvero esaltato per questa esperienza e non vedo l’ora di partecipare a questo mio primo EWC!

Diciamo che sotto sotto mi sono sempre chiesto “ci arriverò mai?” ma la risposta, anche nella mia mente, non era così positiva 🙂

Di sicuro non è un punto d’arrivo, ma probabilmente nemmeno di partenza. Sta un po nel mezzo.

In pratica, sono contento.

 

Come hai vissuto i campionati passati nei Pollux?

Credo di aver dato involontariamente una mezza risposta a questa domanda già nella prima.

Sono stati due campionati diversi, per risultati, emozioni, aspettative.

Il primo anno è stato abbastanza disastroso per la squadra, c’era sempre paura di perdere e ci siamo spesso trovati ad essere in vantaggio dopo due tempi, per poi sprecare tutto nel terzo.

L’anno scorso invece eravamo un po una mina vagante in grado di accendersi all’improvviso e capace anche di ottime prestazioni.

Nel complesso, i compagni dei Pollux sono quelli con cui credo di aver legato maggiormente

 

Domanda interessante…meglio vincere un campionato giocando male o perderlo giocando bene?

Credo di essere stato un ottimo perdente fino ad ora, quindi se me lo permettete, stavolta mi  andrebbe pure bene vincere giocando male…anche se il bel gioco chiama il bel gioco. Concedetemelo dopo anni di salvezze al fotofinish 🙂

 

Cosa influisce di più nel tchoukball secondo te? attacco o difesa? perchè?

Con il ruolo che faccio, dovrei dire che la difesa è più importante. La verità è che sono ugualmente importanti: potrai anche avere una difesa fortissima, ma se non segni non vai avanti nel punteggio e lo stesso vale a fattori invertiti.

 

Obiettivi per le prossime stagioni?

Non lo so ancora, preferisco pensare una stagione alla volta. Anche perchè di anno in anno gli impegni cambiano e s’intensificano. Però non credo di smettere col “tchoukball giocato”.

 

La più grande soddisfazione che hai ricevuto nel tchoukball?

Molto difficile da dire. Il tchoukball mi ha dato tanto. Ne cito due, anche se sono in grossa difficoltà:

Lo spareggio per la serie A con gli amici Asti Elektrauti in cui penso di aver giocato una delle mie migliori partite e di cui ricordo con molto piacere gli abbracci a fine gara tra le due squadre.

Una lezione di tchoukball che ho fatto poco tempo fa in una scuola elementare in cui i bambini erano così coinvolti ed entusiasti da chiedere alla maestra di poter saltare la ricreazione per proseguire con la mia lezione.

 

Cosa ne pensi della nazionale italiana che andrà agli Europei di quest’anno? Quali sono secondo te i punti forti di questa squadra e gli aspetti ancora da migliorare?

Premetto che non ho ancora visto alcun allenamento, pur conoscendo abbastanza bene tutti i convocati al raduno.

Presi singolarmente sono validissimi elementi. Il problema principale è la coesione: se sapranno diventare squadra daranno fastidio a tutti.

Attualmente credo ci siano nazioni più avanti da questo punto di vista come Austria e Svizzera.

Non avendo ancora visto gli allenamenti aspetto a dare un giudizio, ma di sicuro andrò a farmi un’idea, anche solo per fare il tifo per il mio compagno di squadra Andrea Volontè che si gioca un posto tra i 12. Credo che si meriti questi Europei.

 

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